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Zamparini: Palermo ti amava, adesso Palermo ti odia…

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Il 2012 è iniziato sotto i peggiori auspici. È vero che il 21 dicembre finirà il mondo (?), però è anche vero che per i tifosi palermitani il mondo è finito domenica 8 gennaio. La sconfitta contro il Napoli ha sancito la fine di un amore che già l’estate scorsa, causa calciomercato insoddisfacente, aveva manifestato notevoli segni di cedimento; il tramonto non era una nube all’orizzonte, ma un temporale tropicale: prevedibilmente disastroso.

E così si è passati da un entusiasmo smodato ad un odio annunciato, che ormai ha raggiunto limiti preoccupanti. Si, la temperatura si è innalzata gradualmente, senza soste, un crescendo come nelle migliori opere liriche, e non sono bastate le prime vittorie o il filotto casalingo, per frenare l’onda anomala che si è sviluppata ed ha travolto il travolgibile.

Il primo ciclo zampariniano si è ormai esaurito. Potrebbe essere anche l’ultimo. In molti ci sperano, che sia l’ultimo. Non basterà il mercato riparatore a ridare fiducia ai tifosi ormai troppo stanchi di questi continui mutamenti di assetto, ora alla guida, ora in campo.

Chi, come me, ha difeso il Presidente in ogni modo, in ogni occasione, in ogni circostanza, sicuramente per un amore sviscerato per la maglia rosanero in primis, ma anche in virtù del fatto che i risultati, volenti o nolenti, erano arrivati,  oggi si trova in una condizione di disagio, di chi si trova costretto ad alzare le mani in segno di resa, di chi, con rabbia, legge i giornali, i commenti, e si ritrova come colui che cammina contromano in una strada a senso unico.

Chi, come me, ha difeso il Presidente in ogni modo, oggi si sente estremamente solo. Presidente, la città ti odia, ti vuole cacciare, in senso figurato, visto che a Palermo non ci sei mai. Forse questo è un altro motivo per cui Palermo ti odia, perchè non ci sei mai. Non soffri con noi, non ti sporchi le scarpe con il fango del “Barbera”. Se vieni a Palermo con il tuo jet privato, per stare mezz’ora e ripartire “non vale”; ci basta il nostro Sindaco che pur vivendo a Palermo non c’è mai. E tu chi sei, il Sindaco? E Palermo ti odia. Come odia il Sindaco.

“I migliori sono quelli che se ne vanno”. Fra qualche anno quando tu, Presidente, non ci sarai più, sportivamente parlando, i tifosi che oggi ti odiano non ti odieranno più, ti ricorderanno perché “eri” il Presidente che aveva comprato Toni, Amauri, Cavani e Pastore. Quelli si che erano giocatori… quante vittorie “dentro e fuori”, quante soddisfazioni.

La Sicilia è sempre stata una terra sottomessa, colonizzata: arabi, normanni, fenici. Poi ci si mise la mafia: da Giuliano “a scendere, o a salire”, ai giorni nostri, paure, silenzi.
Oggi sei “devoto”, “servo”,  se sposi l’idea di chi ha portato lustro e decoro sportivo dove non ce n’era, né lustro né decoro. Perché a Palermo non c’era lustro e non c’era decoro.

Ma da domenica scorsa l’abbiamo perso il lustro ed il decoro, dicono i palermitani, prede di vittimismo e di catastrofismo. Abbiamo perso una partita, quindi la faccia e la dignità. Il campionato é già finito, tutto è finito.
Esagerati…

 

Autore dell'articolo: Carlo Ferlisi

2 commenti su “Zamparini: Palermo ti amava, adesso Palermo ti odia…

    Sergio Figuccia

    (11/01/2012 - 15:06)

    Parlare di odio mi sembra un pò sopra le righe.
    L’odio è un sentimento forte come l’amore, ma che va in direzione opposta.
    Nel caso Zamparini-Palermo parlerei di feeling trasformato in avversione.
    In effetti la mancata realizzazione, almeno per il momento, del sogno dei palermitani di essere rappresentati da una squadra in grado di competere allo strapotere delle solite 3/4 società italiane che si dividono periodicamente il piacere di vincere uno scudetto, ha mutato l’iniziale affetto e la smisurata fiducia nei confronti di Zamparini in una sorta di insofferenza per quel Presidente che ha dato di più alla Palermo calcistica.
    Con lui abbiamo raggiunto i maggiori traguardi ma anche raccolto le più grandi delusioni.
    Certo! Più si sale più ci si fa male cadendo.
    Ma da buoni siciliani dobbiamo ammettere che “Cu mancia fa muddichi” (chi mangia fa molliche) e la metafora, che non c’entra nulla col precedente allenatore se non nel suo fondamentale concetto, ci fa capire che più si lavora più è facile sbagliare.
    Zamparini ha fatto tanto ed ha commesso anche tanti errori, forse è lui il primo a saperlo, anche se non l’ammetterà mai per la sua proverbiale sicumera che ne ha fatto un personaggio fra i più caratteristici del nostro calcio.
    I palermitani devono avere pazienza con Zamparini e con tutta la gente come lui, che ha grandi meriti ma anche molti difetti.
    Zamparini, da parte sua, deve essere capace di cambiare rotta, magari ogni tanto, limitando la sua prerogativa di accentratore per concedere maggiore discrezionalità ai suoi collaboratori, che peraltro dovrebbere scegliere meglio, anche a costo di spendere un po’ di più.

    Sergio Figuccia

    (11/01/2012 - 15:10)

    Comunque e sempre di più: FORZA PALERMO !!!!
    E’ il momento giusto per gridarlo.

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