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Corso Tukory a Palermo: Peggio del caos primordiale

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Avete una vaga idea di cosa avveniva nel cosmo prima del Big Bang? Ebbene gli “scienziati” palermitani, proprio come hanno fatto quelli di Ginevra per trovare il Bosone di Higgs (la particella di Dio), hanno realizzato un laboratorio, questa volta all’aperto, in Corso Tukory a Palermo per ricostruire il caos primordiale e poterlo studiare a fondo.

Certo la gente che ogni giorno affronta quella immensa, smisurata, ossessionante babele, non si rende conto di trovarsi in un laboratorio che simula il caos che ha generato l’universo come lo conosciamo noi oggi.

Certo quando un automobilista si trova costretto ad entrare nel labirinto di strade e stradine, larghe appena quanto il proprio automezzo, senza possibilità di fuggire in altre direzioni, e quando vede che centinaia di altri disgraziati concittadini, insieme a camion, ambulanze, bus e pullman turistici devono per forza accodarsi a lui in quel dedalo infernale, non può capire di essere oggetto di un esperimento tanto importante.

Certamente tutti i palermitani, i turisti stranieri, gli autisti dell’Amat, gli stessi Vigili Urbani e la stessa nuova Giunta Orlando vorrebbero conoscere lo “scienziato” che ha ideato tutto questo per potersi complimentare con lui, magari a colpi di bosone sul cranio per accelerare la riuscita del suo grandioso esperimento.

Non era facile generare quel cruciverba di incroci con tanto di divieti di accesso e sensi unici che ogni giorno riesce a far materializzare nella zona code stratosferiche, enormi cumuli-nembi di gas di scarico e soprattutto quel tanto auspicato seme del caos che questo grande luminare della scienza ha voluto ricreare sul pianeta Terra, proprio nella nostra città di Palermo, e proprio nella zona di Corso Tukory, tanto ricca di mete turistiche (Parco d’Orleans, Cappella Palatina, S.Giovanni degli Eremiti, Palazzo Reale ecc.) e di importanti siti come l’Università, l’Ospedale dei Bambini, l’ISMET e tanto altro.

Lo sfortunato turista che approda a Palermo, con una delle grandi navi da crociera che periodicamente fa scalo nella nostra città, ed avendo solo poche ore per visitare la nostra città dovesse decidere di fare un giro turistico sul bus scoperto proprio nella zona-laboratorio, si troverebbe incolonnato in un gigantesco serpentone che zigzaga continuamente fra gli incroci a 90 gradi tipici del posto, entrando ed uscendo continuamente dalla strada principale (Corso Tukory) solo per percorrere quegli infernali 400 metri che lo separano dagli obiettivi culturali che avrebbe voluto guardare anche solo dall’esterno, da quel maledetto bus che lo costringe a stare sotto il sole cocente girando di continuo a destra e sinistra fra centinaia di auto strombettanti, puzza di gas di scarico e di immondizia accumulata nei cassonetti, per fare una strada, come appunto Corso Tukory, nata invece dritta, drittissima.

Dopo un’ora di questo strazio al povero turista, ma questo vale soprattutto per ogni palermitano impelagato nella zona, verrebbe da urlare ai quattro venti: “Viva Palermo e Santa Rosalia, ad ogni passo ed in ogni via, a chi rovinò corso Tukory, ci vinissi na diarria” (diarrea – è comunque un eufemismo, ben altri sono gli anatemi inviati all’autore del piano traffico della zona).

Noi di Striscia la Protesta invitiamo il nuovo Assessore al traffico a cancellare totalmente il laboratorio del caos eterno, di onorare il suo creatore col Premio Nobel per la demenza, e di trovare un modo, meno scientifico, per far scorrere il flusso di autoveicoli di Corso Tukory in linea retta, non ci vuole la laurea per capire che le stradine laterali non possono sopportare una tale concentrazione di mezzi senza generare quell’inutile pandemonio che da troppo tempo inquina questa importantissima area cittadina.

Autore dell'articolo: admin

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