Strano questo mare Mediterraneo, nel contempo vetrina di grande opulenza ma anche immenso sarcofago di povera umanità disperata.
E’ lo specchio della nostra società contemporanea che appare ormai come un enorme “mare” di contraddizioni.
Nelle stesse acque si sfoggiano yacht e panfili milionari e si raccolgono cadaveri galleggianti, si manifestano splendidi atti di umanità e si perpetrano infamità razziste di cattiveria gratuita.
L’emigrazione è da sempre un fenomeno storico che si ripete ciclicamente nel tempo, cambiano i motivi, le destinazioni e i luoghi di partenza, muta anche il colore della pelle dei protagonisti, ma l’esodo resta sempre, fin dai tempi descritti nella Bibbia, “l’ultima spiaggia” per intere popolazioni sottoposte a indicibili sofferenze ambientali nella loro terra di origine.
Tuttavia eventi come quelli attuali che si sviluppano nel Canale di Sicilia sono a dir poco inaccettabili.
Dietro il dramma c’è la beffa, dietro la beffa c’è l’indifferenza, dietro l’indifferenza c’è un blob inerte di nazioni che si professano “civili”, ma che in realtà sono da equiparare al sistema politico medievale.
I migranti africani fuggono dai rischi di guerra che incombono sul loro paese, si sottopongono a vergognose vessazioni che azzerano i loro risparmi, rischiano la vita della loro intera famiglia per poter approdare su un continente che invece li respinge.
In tutto questo solo l’Italia viene loro incontro, poveri pescatori siciliani abbandonano il loro lavoro per salvare il maggior numero possibile di naufraghi, la Marina mette a disposizione uomini e mezzi per i primi soccorsi, gli abitanti di Lampedusa si sottopongono a pesanti disagi per un’accoglienza che diventa sempre più difficile con l’aumentare dei sopravvissuti in un territorio tanto piccolo….e l’europa? Non fa nulla, sta lì a guardare, come se il confine dell’Italia non sia anche il confine di questa mostruosità che viene chiamata “europa unita”.
Paesi come la germania e la francia, che poi sono i veri obiettivi dei migranti (il passaggio dalle coste italiane è solo una necessità logistica) si disinteressano biecamente del problema, tanto c’è l’Italia alla frontiera. E l’europa si dimostra ancora una volta non una “unione” di stati per una comunità di “intenti”, ma uno schifoso calderone dove si mette a bollire una insulsa e velenosa valuta (l’euro), buona solo a generare potere politico aggiuntivo per un’unica nazione (la germania) che sovrasta economicamente tutti gli altri membri della comunità.
L’europa pensa solo al suo maledetto “euro”, agli equilibri che devono mantenersi entro uno specifico range, ai diktat, agli ultimatum, alle sanzioni da comminare, a quel cazzo di “spread”, agli stati membri da bistrattare…..pensa solo alla sua economia vista solo in funzione del predominio tedesco e del mantenimento di qualche migliaio di parassiti che vanno e vengono da Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo, tre sedi per sperperare meglio il denaro che con una sola sede ridurrebbe le spese “vive” solo a 1/3 del totale scialacquato.
L’europeuccia pensa solo a questo, alla sua unità valutaria da preservare a tutti i costi (tanto i costi sono a carico di soli tre/quattro paesi “schiavizzati” e di fatto “commissariati”) … i problemi sociali sono di secondo piano, quelli umanitari persino di terzo.
L’europeaccia è “unita” (falsamente) solo nel cordoglio per i poveri morti di queste stragi in mare….di studiare apposite leggi comunitarie sulle migrazioni non se ne parla neanche….quei “padri eterni” dei parlamentari europei hanno altro a cui pensare…… che il SIGNORE li abbia in gloria!