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Quando si “rompono le acque”, nasce la sete

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In data 26 giugno 2017 “Siciliacque” ha comunicato l’interruzione dell’esercizio dell’acquedotto Madonie Est per eseguire due riparazioni. Caltaqua, di conseguenza, ha “rimodulato” la distribuzione idrica dell’intera Provincia di Caltanissetta.

 

Detto così sembrerebbe il solito disservizio pubblico del quale restiamo spesso vittime in molte regioni italiane, ma quando si parla di acqua la cosa è piuttosto grave.

In particolare a Niscemi la problematica sembra proprio essersi cronicizzata. E’ un’emergenza quasi perenne, lo scorso anno la media dell’intervallo nell’erogazione era addirittura di 8 giorni e il Sindaco stesso aveva presentato numerose denunce alla società Caltaqua che gestisce il servizio idrico nella zona, ennesima privatizzazione italica di un bene pubblico essenziale come l’acqua che genera troppo spesso disservizi e inadempienze inammissibili per una comunità civile, e come si sa: civiltà non significa profitto per pochi, ma piuttosto capacità di generare beneficio comune.

Una coppia di nostri lettori di Niscemi, Luca e Loide Gueli ci ha scritto un’eloquente nota, che vi riportiamo nella sua interezza, inviata anche a nome dell’intera cittadinanza:

Avete idea di cosa significhi tornare dal lavoro e non poter fare una doccia? La maggior parte degli uomini qui lavora alle serre o nella costruzione di opere murarie. Avete idea di cosa significhi andare in bagno e non avere acqua da scaricare nel water in famiglie composte in media da quattro persone. Avete idea di cosa significhi non poter cucinare perché le stoviglie sono tutte sporche e non c’è acqua per lavarle? Avete idea di cosa significhi evitare di uscire di casa perché si possono indossare solo vestiti sporchi nella completa impossibilità di poterli lavare? Siamo cittadini di Niscemi, cittadini stanchi, cittadini stufi di queste problematiche che non dovrebbero esistere nel 2017“.

Siciliacque, Caltaqua, e qualsiasi altra società privata possa ancora essere “impelagata” in questo strazio di gestione che già nel 2015 aveva “fruttato” diverse decine di denunce ai Carabinieri locali, …. se non siete capaci di gestire l’ordinaria amministrazione, e figuriamoci le emergenze, di un bene tanto importante per la comunità, gettate la spugna, date ad altri questo onere, possibilmente tornate l’attività alla pubblica amministrazione che certamente non sarà capace di fare peggio di voi. Qui non stiamo più neanche a contestare come e perché siano stati affidati questi incarichi o chi abbia permesso la sottoscrizione di certi contratti, se tutto funzionasse bene nessuno protesterebbe … ma lo capite che siete voi stessi a generare il malumore e il disgusto della gente?

 

 

Autore dell'articolo: admin

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