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Chi cammina a testa alta rischia di non vedere cosa mette sotto i piedi

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Monti ci ha comunicato che da oggi l’Italia può camminare a testa alta.   Sul concetto ho diversi dubbi.

Intanto il signor Monti allude in primis a se stesso, ma lui può camminare a testa alta solo fra i suoi simili europei, non certo fra i cittadini italiani, che ha calpestato nel peggiore dei modi.

Poi dovrebbe sapere che chi cammina a testa alta mostra il lato peggiore di se stesso: l’arroganza di poter imporre la propria volontà sugli altri, non certo dignità, come invece vorrebbe fare capire adottando questa metafora.

La dignità la stanno mostrando gli italiani, con il loro coraggio di continuare a vivere onestamente in un paese divenuto invivibile, con la forza sovrumana con la quale riescono ad opporsi, restando sempre nella legalità, agli attacchi sconsiderati di uno Stato che sta finendo per somigliare troppo spesso all’antistato.

Chi cammina baldanzoso a testa alta rischia di non vedere cosa mette sotto i piedi, scorge chiaramente i disegni “celesti” della sfera dei potenti globalizzatori, dei “signori dei mercati”, delle dominanti multinazionali; riesce a vedere la fioca luce delle stelle di una fallimentaria Europa unita e di un successo personale che gli arride beffardo in attesa del prossima solita inversione dei ruoli.

Chi cammina a testa alta non può guardare verso il basso, verso quei soliti milioni di disgraziati (sono sempre gli stessi) che dopo essere stati fagocitati dalla immonda società vigente, vengono digeriti ed evacuati per poi, al culmine del ciclo alimentare, finire anche pestati dal potere costituito.

Meglio procedere a testa bassa, signor Monti, sarebbe più umile e soprattutto più corretto nei nostri confronti, così noi risulteremmo meno invisibili.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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