Alla fine il Muro di Berlino è caduto, così possiamo sperare che accada anche col Muos della base militare americana di Ulmo a Niscemi.
Dobbiamo riappropriarci del nostro territorio, la Sicilia è dei siciliani non della mafia ma neanche degli Stati Uniti.
È quantomai riprovevole che il Ministero della Difesa dello Stato Italiano ricorra contro l’Amministrazione della Regione Siciliana per lo stop alla realizzazione dell’inquinante e inquietante sistema radar MUOS.
Il Tar discuterà il ricorso, ma sta di fatto che una decisione sacrosanta del Governatore Crocetta viene vergognosamente contestata dagli organi nazionali che continuano a dimostrarsi schiavi rassegnati di volontà estranee, riconducibili a governi esteri che da tempo infangano il prestigio e l’autorevolezza in campo internazionale della nostra nazione.
Basti ricordare il caso dei due Marò prigionieri di uno schizofrenico governo indiano, le indegne ingerenze di pochi burocrati cosiddetti “europei” nella gestione interna del nostro governo, e ora questo caso clamoroso del pericolosissimo Muos che gli USA vogliono imporre a tutti i costi al nostro territorio, ben consci dei pericoli che gli abitanti del posto correranno negli anni a venire.
Non siamo più padroni in “casa nostra”, non abbiamo più alcuna voce in capitolo in campo internazionale, subiamo di tutto.
Oggi pomeriggio (29/4/2013), nel suo discorso sulla fiducia, il neo Premier Enrico Letta purtroppo non ha toccato l’argomento, ma tutti gli Italiani sono convinti che non è assolutamente da sottovalutare la necessità di un immediato recupero della nostra dignità nazionale e della nostra autodeterminazione nei confronti delle invadenti e oppressive pretese di governi stranieri che tali devono restare … “amici” sì, ma fino a un certo punto, ed è proprio questo “punto” che deve essere stabilito definitivamente.
Che gli USA si mettano il MUOS a casa loro, e dove sanno loro.