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Forza Ungheria!

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Risale allo scorso mese di agosto questa notizia fantastica che ancora sembra coperta da una fitta coltre mediatica di silenzio perchè fa troppo male agli interessi di chi ha dichiarato “guerra” a gran parte dei paesi europei, fatta esclusione della germania.
Finalmente qualcosa si è rotto nella muraglia economica che è stata costruita attorno alle nazioni da schiavizzare, secondo il disegno infame di pochi politici europei, del fondo monetario internazionale, e dei banchieri che vogliono dominare il mondo. L’Ungheria si è riappropriata della sua valuta, della sua capacità di battere la propria moneta e ha buttato fuori il fondo monetario internazionale.

Fino a oggi sembra che solo l’ANSA abbia accennato alla notizia del ritorno alla libertà economica dell’Ungheria, tutte le altre testate e i media continuano invece nel loro silenzio e nella loro strategica disinformazione.
Prima di diffondere la notizia vogliono evidentemente studiare una formula per “girare la frittata” e presentare questo possibile inizio di rivoluzione contro la schiavizzazione mondiale di poche banche private, colluse col fondo monetario internazionale e alcuni politici europei (merkel in testa), come un fallimento dell’Ungheria in campo internazionale…. Ovviamente non è così, ma i mentecatti del giornalismo, schiavi delle lobby dominanti, cercheranno disperatamente di non far diventare l’Ungheria un modello di ribellione.

Era proprio il primo passo che tanto auspicavamo. L’Italia non sarebbe mai stata capace di farlo per prima. Potrebbe essere l’inizio di un effetto “domino” che costringerebbe i nostri carcerieri monetari a rivedere i patti di Maastricht o persino a tornare indietro alle vecchie valute.

Il mostro euro vuole altrimenti diverse decine di paesi vittime del sottosviluppo per esaltare uno/due stati “membri” che verrebbero a comandare su tutto il territorio europeo. La germania ha perso la seconda guerra mondiale, ma restando l’euro potrebbe vincere la terza.

TUTTI fuori dal FMI e dall’unione monetaria europea!

Al riguardo è molto interessante questo articolo che potrete visionare cliccando qui.

Coraggio! La bandiera dell’Ungheria ha gli stessi colori di quelli dell’Italia, è praticamente la stessa ma girata di 90* in senso orario….. un ottimo auspicio per imitare la “giravolta” liberatoria dell’altro tricolore, e non sarebbe di certo un “salto mortale”.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

1 commento su “Forza Ungheria!

    admin

    (04/11/2013 - 11:48)

    UNA PRECISAZIONE:
    Due nostri lettori hanno segnalato che l’Ungheria non ha mai aderito all’euro e che l’attuale situazione economica in quella nazione è ancora più drammatica di quella italiana.
    E’ vero che la moneta europea non è mai diventata la valuta nazionale ungherese, ma l’Ungheria è un paese dell’unione ed era stato previsto che nel 2012 il fiorino sarebbe scomparso per essere sostituito dall’euro. In sostanza quindi la reazione ungherese equivale a rifiuto, perquanto postumo, dell’ingresso nella zona-euro e, restando comunque nell’unione, si verrebbe ad allineare ad altre posizioni (proprio come quella che auspichiamo per il nostro paese) analoghe a quella della Gran Bretagna che ha sempre mantenuto la sterlina.
    Le difficoltà economiche dell’Ungheria derivano sempre dallo stesso problema che angoscia molti paesi dell’unione: il rientro dal proprio debito nazionale. Tuttavia pare che il primo passo in questa nazione, per una possibile risalita economica, sia già avvenuto proprio chiudendo quel debito che la teneva vincolata al fondo monetario nazionale.
    Il “fiorino ungherese” inoltre è stata sempre una valuta piuttosto forte, e questo non è un buon segno per l’esportazione. Altra storia sarebbe invece un eventuale ritorno alla “lira”, la debolezza della nostra vecchia valuta potrebbe risultare un ottimo volano per le esportazioni, primo gradino per un possibile rilancio.
    Certo che restare per sempre “sotto scacco” di fmi, germania e bce, con quella corda al collo del 3% del rapporto debito/PIL e le enormi difficoltà di approvvigionamenti di denaro da parte dello stato italiano, non può essere vista come situazione migliore di quella ungherese, almeno in prospettiva loro hanno speranze di crescita autonoma, da noi invece, nonostante le dichiarazioni governative volte a calmare “le acque”, non si vedono spiragli di “luce” nell’oscuro tunnel in cui ci ha buttato prodi e ci ha incatenato monti.

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