Su Facebook qualche giorno abbiamo notato un post nel quale un utente si chiedeva: perché in Italia non scoppierà mai una rivoluzione?
Fra i commenti abbiamo rilevato quello di uno dei collaboratori di Striscia la Protesta (Sergio Figuccia) che riportiamo col suo consenso nel blog in quanto ci sembra di interesse collettivo, pur restando ovviamente nella sfera di una personalissima e soggettiva analisi del nostro autore che può risultare più o meno condivisibile.
<< Una rivoluzione in Italia non è ancora scoppiata (sul fatto che questo non avverrà neanche in futuro ho però forti dubbi) perché il sistema di potere che comanda il nostro paese ha per ora il pieno controllo della “situazione“, nonostante le poche schegge impazzite che ogni tanto fanno parlare la cronaca giornalistica.
Ci siamo mai chiesti come mai sono sparite dalle pagine dei quotidiani notizie riguardanti i gruppi eversivi antistato? Avete più letto qualcosa a proposito di anarchici, brigate rosse, verdi o nere, nuclei proletari di rivendicazioni varie e così via terrorizzando?
Gli equilibri attuali sono tutti in favore del potere imperante e delle lobby economiche e massoniche che “sotto-sotto” comandano il nostro paese.
I vari presidenti, ministri e primi ministri, e forse persino gli stessi leader delle opposizioni, sono in realtà emanazioni del potere occulto…. ma chi dovrebbe fare la rivoluzione, considerato che il capo carismatico che dovrebbe guidarla non può certo spuntare dal nulla e dovrebbe essere qualcuno già sufficientemente popolare per poter condurre la “carica“?
Le caste dominanti hanno il controllo dei principali media e soprattutto delle forze armate istituzionali, non possiamo aspettarci quindi, da un giorno all’altro, un colpo di stato di tipo tradizionale; a questo aggiungiamo la nuova moda di “sparare sul pianista“, ovvero di puntare il dito, con modalità “uffa che barba“, su coloro che tentano disperatamente di “educare” l’opinione pubblica a una analisi più oculata e attenta degli eventi, mettendo in luce tutto ciò che viene invece artatamente occultato da chi ha l’interesse a farlo (governo, lobby, affaristi, politici collusi col sistema, ecc.).
Quindi via libera alla rassegnazione più insulsa e becera e giudizio negativo su chi protesta e cerca di svegliare l’anima popolare dal torpore.
Se additiamo gli unici che denunciano il malgoverno come noiosi qualunquisti e poi stiamo lì con la testa bassa a subire passivamente le ripetitive e inutili promesse delle istituzioni………… ma chi diavolo deve farla ‘sta rivoluzione?