“Non mi dimetto, sono un combattente e un combattente muore sul campo. Se lo facessi la darei vinta ai poteri forti”.
Parole del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, in merito alla bufera scoppiata sulla presunta frase contro Lucia Borsellino che il medico Matteo Tutino, agli arresti domiciliari per truffa al servizio sanitario, avrebbe pronunciato conversando con il presidente della Regione.
Frasi: “Qualcuno ha voluto mettere a segno un golpe, volevano determinare le mie dimissioni o il mio suicidio. E trovo assurdo che organi istituzionali abbiano espresso giudizi senza fare le dovute verifiche con la Procura” – “Pd mi sfiduci e sarà complice golpe” – “Il governo nomini subito una commissione d’inchiesta per accertare quali servizi deviati e quali poteri oscuri abbiano tentato di farmi fuori. Ieri l’ho chiesto
al ministro degli Interni Alfano”, dice il Governatore della Sicilia. E aggiunge: “Il Pd vuole le mie dimissioni? Mai, mi sfiducino se vogliono, così si renderanno complici dei golpisti e passeranno alla storia come coloro che hanno ammazzato il primo governo antimafia della storia siciliana”.
Che cos’è il golpe?
Dal vocabolario on line Treccani viene fuori:
“golpe”
golpe ‹ġòlpe› s. m., spagn.
(propr. «colpo»). – Nel linguaggio polit., colpo di stato effettuato da gruppi, soprattutto militari, originariamente con riferimento agli stati dell’America latina; g. bianco, colpo di stato svolto senza ricorso alla forza da parte di un governo che eserciti il potere in modo anticostituzionale.
Un tentativo di golpe in Italia, quasi da ridere, è stato quello ideato dal Principe Borghese che voleva realizzare tra il 7 e l’8 dicembre del 1970. Borghese era nota all’epoca come il “Principe nero” e per realizzare il colpo di stato stava mobilitando niente poco di meno che: le Guardie Forestali. Il Principe nero si convinse dell’inattuabilità del golpe e vi rinunciò.
E Crocetta parla di golpe è ancora di antimafia? Ma da chi è stato eletto per ricoprire la carica di Governatore?
In primis per demerito del centrodestra presentatosi alle elezioni regionali diviso con le candidature del Galantuomo Nello Musumeci e quella di disturbo di Gianfranco Miccichè.
Conseguentemente UDC e PD con i loro voti (oltre il 30%) regalavano alla Sicilia Rosario Crocetta che rimarrà alla storia come il peggiore dei Presidenti che la Regione Siciliana ha annoverato dal dopoguerra.
Di converso che consensi personali ha ottenuto Crocetta alle elezioni del 2012? Una percentuale da prefisso telefonico (0,3%).
Ed ora il Governatore parla di golpe? Perché non si fa un bel esame di coscienza sulle cose buone realizzate per l’isola?
Non s’intravede nessun golpe e anzi si richiede coraggio alla maggiore forza di Governo che è il Partito Democratico.
Sappiamo benissimo quale sacrificio dovranno sopportare gli attuali parlamentari regionali con la chiusura anticipata della legislatura.
Ma l’egoismo non deve prevalere sugli interessi dei siciliani e del loro stesso partito.
Un giorno in più del Governo Crocetta significa un arretramento continuo per lo sviluppo dell’isola.
Non pensiamo più a voci, intercettazioni vere o false ma al bene supremo dei siciliani che soffrono, dei tanti disoccupati e dei tanti che hanno perso il proprio posto di lavoro, delle Imprese che giornalmente chiudono i battenti.
Un invito alle Donne Forti e agli Uomini Forti di Sala d’Ercole: mettete la parola fine a questa triste esperienza crocettiana e a testa alta avrete modo di comunicarlo al Popolo siciliano.