La società moderna è diventata un trionfo di contraddizioni e antinomie, specialmente quando lo stato (con la s minuscola) da un lato detta leggi e regole e d’altro puntualmente le disattende per farne profitto.
Ne abbiamo parlato nel recente passato in tante occasioni: per esempio il caso “fumo”, fa male, è vietato pressoché dappertutto, ma lo stato possiede il monopolio nelle vendite dei prodotti da tabacco; le lotterie istantanee, sono assimilabili al gioco d’azzardo che lo stato vieta espressamente, ma ne fa nascere di continuo sempre di nuove sotto la bandiera della legalità, e di casi come questi se ne contano a centinaia nel nostro Paese.
Una questione analoga è quella relativa al calcioscommesse; è proprio di questi ultimi giorni la notizia dell’ennesimo caso di indagini su strane anomalie registrate dai bookmakers nella stagione calcistica ancora in corso per le categorie inferiori e ormai terminata per la serie A.
Cinque gare di serie A e ben undici di Lega Pro sono sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, si indaga perfino su un’espulsione (quella di Gori) avvenuta durante la partita Napoli – Frosinone.
Senza alcun dubbio parliamo di illeciti, di reati, di truffe; ma perché lo stato, sempre quello con la s “minuscola” proprio come la sua correttezza morale, tollera e legalizza qualsiasi tipo di scommessa, basta che rientri nella sua “logica” fiscale e permetta il relativo business in termini di tasse?
Si scommette ormai su tutto, non solo su chi vince: si gioca sul numero di gol segnati in una partita, su chi segna per primo, sulla differenza fra gol segnati e subiti, su eventuali autogol, sui pali colpiti, sulle reti dell’ultimo minuto ecc. ecc.. E tutto questo su tutte le partite giocate sull’intero globo terracqueo, magari anche in Antartide fra le foche e i pinguini.
Vedrete che fra poco si scommetterà pure su quanti buchi riporteranno le calze indossate da un determinato giocatore al termine di un incontro o su quanti sputi verranno lanciati sull’erba dal centravanti di una specifica squadra di seconda categoria durante i play-off … non c’è limite alla creatività e al “consenso governativo”, basta pagare.
Ovviamente più occasioni si generano per scommettere, più tendono ad aumentare le truffe connesse, le corruzioni derivanti e i relativi interessi delle associazioni a delinquere; sono dati direttamente proporzionali fra loro.
In uno stato che mette i “paletti” su tutto, si inventa “riforme” su ogni genere di attività che si svolge sul proprio territorio, genera di continuo regole e normative in quantità industriali, per evitare tante degenerazioni e rimuovere dal “tavolo di gioco” le opportunità alla malavita per i suoi intrallazzi che hanno tanto contaminato l’intero mondo del calcio, basterebbe semplicemente vietare per legge certe tipologie di scommesse controllando maggiormente, prima degli eventi sportivi interessati, gli operatori clandestini, e riportando magari (sarebbe bellissimo) indietro l’orologio del tempo a quando si scommetteva “solo” compilando la celebre “schedina del Totocalcio”. Forse rischio di apparire un nostalgico, ma allora si vinceva solo facendo 13 o 12, qualche magagna c’era sempre, ma di certo non questa “torre di babele” che sta trasformando il nostro amato calcio in un tragico teatrino di pupi e pupari, per portare una valanga di soldi nelle tasche delle mafie e pochi spiccioli al governo sempre a caccia di denaro da fagocitare.
Un esempio su tutti: i bookmakers hanno segnalato alla Procura Federale scommesse da decine di migliaia di euro sulla possibilità che potesse verificarsi un’espulsione nei primi minuti durante la partita Napoli – Frosinone; ma che razza di scommessa è, penseranno i benpensanti, sarebbe come scommettere che Allegri, nell’intervallo della finale di Coppa Italia, fosse colpito da un attacco di diarrea.
Eppure anche questo genere di scommesse avviene con regolarità, non quella relativa alla dissenteria di Allegri si intende, con i controlli che partono solo dopo la realizzazione degli eventi e solo in base a specifiche denunce.
Sta di fatto che quella famosa espulsione è realmente avvenuta nei primi minuti della partita, è proprio quella di cui parlavo all’inizio dell’articolo, il cartellino rosso mostrato al calciatore Gori del Frosinone … è stato un “caso”? Forse sì, ma chi l’ha previsto ha dimostrato di possedere le doti oracolari della Sibilla Cumana più che il coraggio di uno scommettitore … e che “caso”! Direbbero a Striscia la Notizia.