Si parla ormai da un po’ di tempo di vitalizi della casta politica italiana; ne parlano i media, i blogger, i social e i partiti d’opposizione, mentre la maggioranza parlamentare sembra cercare continuamente escamotage, più o meno perfidi, per fingere interventi riformistici che risultano invece “pannolini caldi”, se non vere e proprie prese in giro per mantenere lo status quo vigente.
Se n’è spesso occupato anche Giletti all’interno del suo spazio televisivo Rai “L’Arena“, ma in uno dei servizi trasmessi nello scorso mese di marzo firmato da Salvatore Gulisano (che potete vedere cliccando QUI sullo stesso portale della Rai), è venuta fuori una cosa che probabilmente hanno notato in pochi, perché tutta l’attenzione era puntata sullo sdegno sacrosanto che il Popolo Italiano prova quando scopre le immense “pagnotte” che negli anni si sono mangiati i politici nostrani con pochi anni di servizio e pochissimi contributi pagati.
A un certo punto dell’intervista il signor Gino Agnesod, messo alle strette dal giornalista che gli esponeva un documento dal quale risultava che aveva incassato, in un colpo solo, un vitalizio da oltre un milione di euro per soli 15 anni di attività politica, ha dichiarato testualmente: “io non ho mai incassato quella cifra lì”. Agnesod ha segnalato, subito dopo, la trattenuta di oltre il 40% relativa alle tasse, insistendo poi di aver preso solo una quota del netto ricavo di quella “milionata” di euro elargita dallo stato italiano per la sua attività politica in Val D’Aosta.
Gulisano, a quel punto, ha chiesto (neanche insistendoci su più di tanto) che fine avessero fatto gli altri soldi che l’intervistato dichiarava di non avere preso. Agnesod, visibilmente impacciato e masticando un po’ le parole, prima dice di non sapere nulla al riguardo, poi si fa sfuggire un “non posso dirlo“, che da solo invece potrebbe anche “dire tantissimo” sulla “fine” di quel denaro.
A questo punto un dubbio sorge spontaneo: riflettendo sul fatto che tanti politici e amministratori delegati, piazzati dal sistema di potere su certe poltrone “preziose”, sia esse pubbliche o private, usufruiscono sempre di benefit, stipendi e tfr da fare invidia ai nababbi, è plausibile supporre che il “sistema” continui ad autofinanziarsi come accadeva ai tempi di “tangentopoli”?
Non vi sembra alquanto probabile che certi personaggi continuino a girare nella giostra degli “incarichi” nonostante abbiano già incassato decine di milioni di tfr per qualche precedente anno di dirigenza in altre società, solo perché una buona fetta della “torta” (forse oltre la metà) va sempre in tasca alle lobby, ai partiti e alle forze occulte che “tramano” dietro le quinte?
Certo è strano che, solo per fare un esempio, un Alessandro Profumo, dopo aver preso (ufficialmente) quasi un centinaio di milioni per i suoi incarichi in Unicredit e Monte dei Paschi di Siena, sia stato assegnato ora dal governo a dirigere pure Leonardo; una persona “normale” che a sessant’anni si ritrova in tasca una cifra del genere sarebbe umanamente più portato a “godersi la vita” che non a tuffarsi di continuo in avventure lavorative sempre più a rischio. Ma questo può anche non voler dire nulla, ogni uomo infatti è un “universo” a se stante e potrebbe essere anche possibile che il Profumo, sia dei soldi sia del lavoro, continui ad affascinare anche sino a tarda età. Ma anche in questa circostanza è sempre plausibile il dubbio che gli incarichi vengano assegnati da molti anni sempre alle stesse persone, come in una infernale enorme girandola di soldi, potere e spartizioni, solo per i possibili accordi sottobanco che vincolano questi personaggi a “cedere” parte dei benefici economici incassati al sistema di potere che li piazza continuamente nella “stanza dei bottoni”.
E dire che nel 1993, a causa di strane mazzette e misteriose tangenti abbiamo cacciato via Bettino Craxi a colpi di monetine, oggi forse, per equità, occorrerebbe sparare interi lingotti col bazooka.
Oggi è il primo di Aprile, quindi, per coloro che non vogliono credere a quest’ipotesi “complottistica” quest’articolo costituisca pure il tradizionale “pesce di aprile“, per tutti gli altri invece sarà certamente un difficile “rospo da digerire“.
http://www.raiplay.it/video/2017/03/Valle-DaposAosta-Agnesod-il-vitalizio-in-un-colpo-solo—2-parte-1e45670f-f33f-4333-933c-33e3c78a1d58.html