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Ogni tanto si parla di social network, e in generale gli analisti dei fenomeni sociali non sono mai magnanimi nei loro giudizi.
In un articolo di tre giorni fa su “Huffingtonpost.it” , (cliccate qui per leggerlo) Giuseppe Musmarra rileva che ormai Facebook è diventato un contenitore di volgarità, rabbia, odio e inutili sproloqui di utenti incompetenti e spesso anche eccessivamente sgrammaticati.
Noi di Striscia la Protesta siamo parzialmente d’accordo con Musmarra, in passato ne abbiamo già parlato tante volte sul nostro blog.
E’ pur vero che arginare lo tsunami di sciocchezze, fake news, offese infamanti e performance da protagonismo compulsivo sui social, oggi come oggi, sembra risultare un’utopia, ma girovagando qua e là non si trova solo letame nelle sconfinate praterie del web.
La nostra pagina su Facebook, per esempio, pur avendo superato i diecimila follower, dopo 5 anni è stata costretta a bannare solo 4 utenti diciamo “esagitati“; la nostra policy dunque, basata proprio sul dialogo civile, il più corretto possibile uso della lingua italiana e il rispetto per TUTTI gli utenti, ha permesso, almeno fino a oggi, di non far rilevare mai sulla nostra pagina commenti e risposte troppo sconvenienti o volgari.
Certo qualche eccezione c’è, ma si tratta pur sempre, considerando il tema sociale che caratterizza la nostra attività, di innocui sfoghi di cittadini contro lo stato delle cose in Italia … e non possiamo proprio dar loro torto, magari almeno sui contenuti piuttosto che sulla forma.
Musmarra ha ragione certamente, almeno sui “grandi numeri”, ma esistono pur sempre, e pur considerandoli siti “di nicchia”, degli ottimi spazi sui social ben gestiti, magari “aggressivi” ma fino al punto giusto, ma sempre estremamente corretti e validi sotto il profilo della denuncia civile. I follower di queste pagine Facebook tendono a conformarsi alla gestione dello spazio e quindi alla serietà degli amministratori.
Ne deduciamo che parte della marmaglia che ha inquinato i social, specialmente Facebook, viene fuori proprio dalla cattiva gestione di tante pagine e tanti diari che non sono riusciti a instaurare corretti rapporti con i loro visitatori.
D’altra parte Facebook è dotato di strumenti tali da poter tenere a bada disturbatori (sono chiamati “troll“), imbroglioni e parolai … basta solo usarli.