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Ardua sentenza: Ferraro più pericoloso di Bellomo?

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Chi ha seguito le ultime puntate di “Non è l’Arena” di Giletti (su La7) conosce già la storia di Francesco Bellomo, ex-giudice del Consiglio di Stato, destituito dall’incarico per i suoi strani comportamenti nei confronti delle sue corsiste.

Ma non tutti conoscono la storia di un altro magistrato, Paolo Ferraro, ex Procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma, che è stato espulso dalla magistratura a seguito di uno specifico provvedimento del CSM, e in seguito perfino sottoposto a TSO (trattamento sanitario obbligatorio) con la forzata assunzione di psicofarmaci neurolettici, solo per aver fatto dichiarazioni pubbliche sui media nazionali (anche RaiParlamento – Tribuna Elettorale) e sui social che lo stato italiano ha ritenuto lesive per le istituzioni.

Alleghiamo di seguito il filmato relativo ad alcune di queste dichiarazioni fatte da Ferraro in tv (valutate se le sue ipotesi siano realmente fondate e logiche o se sono, come ha “sentenziato” il sistema di potere istituzionale, affermazioni di un folle) e due articoli che hanno riassunto la vicenda di Ferraro, chiedendo pubblicamente un “passo indietro” da parte del CSM, e un articolo dove si parla invece del caso Bellomo.

https://www.change.org/p/sig-ministro-di-giustizia-il-magis…

http://www.imolaoggi.it/…/vogliono-annichilire-e-distrugge…/

http://bari.repubblica.it/cronaca/2018/01/16/news/caso_bellomo_altre_quattro_studentesse_accusano-186617939/?refresh_ce

 

Infine vi proponiamo una piccola serie di dilemmi:

  1. Perché il trattamento sanitario obbligatorio è stato imposto all’ex-magistrato Paolo Ferraro per le sue dichiarazioni che non hanno fatto male a nessuno (tranne che al potere costituito) e non è stato adottato nei confronti dell’altro ex-magistrato Bellomo il cui comportamento è risultato invece chiaramente lesivo nei confronti di tante persone e della stessa magistratura, malamente esposta alle ovvie critiche dell’opinione pubblica?
  2. Perché Ferraro è pericoloso e Bellomo no?
  3. Si tratta di una discriminazione operata dalle istituzioni all’interno di un proprio organo (la magistratura) o di qualcos’altro?
  4. Lo Stato, in questi due casi, ha preferito annichilire chi avrebbe potuto danneggiare la propria immagine pubblica rispetto a chi “ha colpito” nel privato con teorie eufemisticamente descrivibili come “maniacali”?

Per la prima volta a voi l’ardua sentenza, invece che ai magistrati o al CSM.

Autore dell'articolo: admin

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