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2018, competizione elettorale in Italia.
La peggiore campagna elettorale italiana di tutti i tempi.
Mai viste e sentite tante sciocchezze, fandonie, irreali promesse e patetiche auto-glorificazioni.
Quelli che il 4 marzo prossimo vorrebbero essere nominati “onorevoli” dagli elettori italiani si sono dati da fare negli ultimi due mesi in riprovevoli performance da galleria degli orrori.
I programmi politici sono diventati inutili elenchi di promesse improponibili, pronte per essere regolarmente accantonate subito dopo lo smontaggio delle urne, proprio come ha fatto il signor renzi che aveva “promesso” di non fare più politica se avesse perso al referendum sulla modifica della Costituzione.
La campagna elettorale italiana si è trasformata ormai in una brutta fotocopia dell’omologa americana: tutti contro tutti, tempeste di odio e raffiche di insulti contro gli avversari, ignobili falsità sui traguardi raggiunti dal gruppo di amministratori uscenti e sulle accuse rivolte ai loro governi (l’ultima è sempre del solito renzi che etichetta come “fake news” l’acclarato fenomeno dei giovani italiani che fuggono all’estero per trovare lavoro. Ce n’è almeno uno in ogni famiglia italiana che non appartenga alla casta e lui sostiene che si tratti di una bufala).
Non abbiamo mai assistito a tanta brutalità verbale fra i candidati come quella di quest’inizio d’anno, mai vista tanta barbarie e tante inutili volgarità sui media e soprattutto sui social, si va da sgarbi, che offende un politico, che evidentemente “gli sta sullo stomaco“, stando seduto sul cesso con i pantaloni abbassati e fingendo di defecare (ecco, alla fine, la reale funzionalità di tutta la sua cul..tura), alla bonino che fa la povera vittima silenziosa di una serie di insulti assurdi pubblicati (forse) sui social, per poi concludere lo spot acclamando la comunità europea contro la crescita dei populismi (detto da lei che era radicale appare un orrendo ossimoro); dalla lorenzin che guidando l’auto si esibisce in un lunghissimo e incomprensibile sproloquio, più appropriato per un “insano di mente” che non per un ministro della sanità, a Ingroia che ripropone la doppia valuta, già inutilmente suggerita circa cinque anni fa da alcune regioni, sapendo benissimo che l’unione monetaria europea, che ormai ha la piena sovranità economica sul nostro paese, non permetterà mai una soluzione simile contro lo strapotere dell’euro.
Insomma una brutta carrellata di disonorevoli orrori … ma siamo proprio sicuri che quelli che andremo a votare siano “il meglio” che questo Paese può esprimere?