Appaiono quotidianamente sugli schermi televisivi italiani. Fantasmi che emanano luce dal volto sul quale risaltano solo gli occhi e le labbra, mentre il naso sparisce in un bagliore senza contorno.
Il fulgore facciale rende quei volti tanto simili fra loro da non far capire ai telespettatori con chi hanno a che fare, se non fosse per quel piccolo logo che identifica la rete che sta trasmettendo quelle fatue immagini evocative.
Tre puntini, due neri e uno rosso più in basso, circondati da una cascata gialla (forse capelli?) fanno apparire le figure quasi antropomorfe, quasi fossero reali presentatrici televisive anche se tanto simili ad emoticon da talk show.
Ma possiamo apprezzare anche il “miracolo” in queste apparizioni mariane: nell’era dell’alta definizione e del FullHD, che permettono di far vedere anche l’ombra dei nei di Bruno Vespa nonostante l’oceano di cerone che li ricopre, o i peli più profondi delle fosse nasali di Maurizio Martina, le tv ci permettono la visione di queste vaghe, diafane, nebbiose e indeterminate immagini che, a mala pena, ricordano i volti di donne delle reti televisive italiane, ma è solo un effetto ottico, un miracolo appunto cui ci è permesso assistere ogni santo giorno.
Qualcuno tuttavia sostiene che non si tratti di un miracolo, che quelle apparizioni mariane siano in effetti il risultato dell’imbecillità di qualche tecnico e regista televisivo, che preferisce inondare di luce il set e azzerare i benefici dell’alta definizione, pur di accontentare la stupida vanità di coloro che non sanno invecchiare con dignità.
The Show Must Go On … nonostante l’età e il narcisismo di chi lo conduce.