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Il Presidente degli Stati Uniti d’America, Dwight D. Eisenhower, pur essendo stato negli anni precedenti un convinto sostenitore della corsa agli armamenti, dichiarò nel 1953:
«Ogni arma da fuoco prodotta, ogni nave da guerra varata, ogni missile lanciato significa, in ultima analisi, un furto ai danni di coloro che sono affamati e non sono nutriti, di coloro che hanno freddo e non sono vestiti. Questo mondo in armi non sta solo spendendo denaro. Sta spendendo il sudore dei suoi operai, il genio dei suoi scienziati, le speranze dei suoi giovani. […] Questo non è affatto un modo di vivere, in alcun senso legittimo. Dietro le nubi di guerra c’è l’umanità appesa ad una croce di ferro.»
BASTA ARDI … scusate, è un refuso di stampa. Errata corrige:
BASTA ARMI
Questo vale per tutte le nazioni del nostro disgraziato Pianeta, per tutti gli industriali che producono armi, per coloro che le vendono e le distribuiscono nel mondo, per i trafficanti di questo infame settore, per i capi di stato che le richiedono, che ne incentivano l’uso e che le propongono ad altre nazioni belligeranti.
Papa Francesco ha recentemente commentato così la riprovevole iniziativa di molte nazioni di aumentare le spese per l’acquisto e la produzioni di armi:
LA PACE OTTENUTA CON LA FORZA E’ SOLO UN INTERVALLO TRA DUE GUERRE.
Dunque chi non vuole la guerra, e la ritiene esecrabile, NON PUO’ E NON DEVE ACCETTARE l’aumento indiscriminato del traffico di armi nel mondo, qualsiasi sia la finalità ufficiale presentata all’opinione pubblica dai media e dai politici di turno.