Il “Piano della mobilità dolce“ di Palermo (leggasi progetto per una rete di percorsi ciclabili) è stato premiato a Rimini, in occasione di Ecomondo, col Premio Sviluppo Sostenibile 2019.
Nella motivazione del “premio” si sottolinea l’impegno della città di Palermo per la “pianificazione di itinerari di interconnessione dei percorsi ciclabili esistenti e la definizione di nuovi itinerari in ambito urbano e verso le borgate marinare” (leggete qui uno dei tanti articoli al riguardo).
Fin qui tutto normale … ma solo per chi non risiede a Palermo e non conosce bene come stanno realmente le cose. I Palermitani infatti, nel momento in cui hanno appreso la notizia, si sono subito chiesti: ma dove sono le piste ciclabili in città?
Ci sono, ci sono. Le potete trovare se cercate sotto i detriti degli scavi per le fibre ottiche, se abbattete col macete le piantagioni di gramigna che ci sono cresciute sopra, se tagliate le radici degli alberi che le hanno ricoperte, se spostate i cassonetti dell’immondizia piazzati lungo i percorsi, se rimuovete le auto posteggiate a ridosso perché non c’è più spazio dove metterle ecc. ecc.
Le “piste inciclabili” le hanno “impiantate” dovunque, sopra i marciapiedi per la gioia dei pedoni, che devono guardarsi continuamente le spalle dai “siluri” silenziosi che possono colpirli in qualsiasi minuto (vedi vignetta in alto), ai bordi delle strade meno frequentate e lasciate al buio nelle ore notturne, lungo le vie più strette e anguste della città e, dulcis in fundo addirittura lungo i due viali del Parco della Favorita dimezzandone in pratica le strade dove passano pure gli autobus per e da Mondello e spendendo solo “pochi centesimi” in vernice gialla per generare la corsia sul lato destro dei viali (già c’è stato il primo incidente mortale nella scorsa primavera perché i margini di percorrenza per le auto, i mezzi pesanti e gli autobus sono diventati ristrettissimi).
Insomma le “piste inciclabili” sono state messe DOVUNQUE ma senza alcun criterio logico. Le hanno messe solo per metterle, forse solo per vincere quel premio e fare bella figura col resto del mondo, che importanza ha se non sono né utili né praticabili?
Riuscire a trovare e documentare anche UN SOLO CICLISTA che le percorra è diventato il nuovo gioco dei Palermitani infelici, oppure si tratta di una nuova categoria di ciclisti, quelli invisibili … però le piste ci sono, solo quello è importante.
I paradossi di Palermo, premiata per le piste ciclabili… Semi inesistenti | LE FOTO