Una delle conseguenze della maledetta globalizzazione, che sta avvelenando la vita a gran parte dell’umanità, è l’agevole diffusione nell’intero pianeta di qualsivoglia problematica si possa sviluppare in un singolo lontano paese.
Fenomeni come quello attuale del coronavirus cinese o della solita influenza annuale sono conseguenze della globalizzazione, che impone enormi movimenti di merci così come continui e massicci spostamenti di viaggiatori da e per tutte le destinazioni mondiali. Al riguardo, ed è notizia delle ultime ore, è stato comunicato che oggi è atterrato a Roma un aereo, con 202 passeggeri, proveniente proprio da Wuhan che è la città della Cina risultata focolaio del pericoloso coronavirus.
I soliti bastian contrari, che si ostinano per partito preso ad assumere inutili atteggiamenti opposti a quelli dell’opinione pubblica, magari solo per farsi notare, sosterranno certamente che la globalizzazione però è civiltà e progresso; a chi crede ciecamente a questo concetto chiedo però di riflettere un attimo su questa domanda: a chi giova maggiormente la globalizzazione?
Commercio, economia, multinazionali, di certo non alla nostra salute.
Illustrazione dell’articolo: “Virus” – olio su tela 70 x 90 by Sergio Figuccia ©2009