Premessa chiara e tonda: qui nulla c’entra il calcio, né il tifo, né la Lazio o la Roma. Chiarito questo, se le cose sono andate come tutti i quotidiani descrivono all’unanimità e i video testimoniano (e non vedo perché dovrebbero mentire tutti, in coro), questa pseudo-insegnante dovrebbe già essere a casa per sempre, in un Paese onesto.
Ma noi non viviamo in un Paese onesto, si sa, né tanto meno pensante, e questa “maestrina dalla penna giallorossa”, dunque, sarà senza dubbio ancora al suo posto, pronta a perpetrare di nuovo i propri crimini intellettuali sui bambini a lei affidati, che non hanno difesa alcuna dalle derive dittatoriali dell’indottrinamento coatto.
Perché è ovvio che in una classe ci sono solo romanisti, ma è altrettanto palese che ci siano soltanto comunisti, oppure cristiani o, meglio ancora, ariani. Si arriva a questo per due ragioni essenziali, purtroppo. La prima è, evidentemente, la scarsa lucidità mentale di questa maestra e di chi l’ha messa (e tuttora lasciata) nel ruolo che riveste. La seconda, è la perdita continua di misura, che è ancora più aberrante, oltre che patetica, quando si sgancia dalla realtà e si offre a ciò che di più frivolo possa esistere. Con buona pace dei bambini intellettualmente seviziati, delle loro famiglie, di questa società di deficienti cronici e di tale incosciente che ancora insegna ai propri alunni le sue particolari interpretazioni dei concetti di “libertà”, “scelta”, “individualità” e “rispetto”.