Siamo diventati una società bidimensionale, giocata interamente sul ruolo delle immagini, tutto rimane in superficie e la nostra psiche sta perdendo il senso della profondità, la profondità dei sentimenti, la profondità dell’attesa, la profondità del silenzio.
Di conseguenza anche il senso della realtà si sta liquefacendo e le reazioni emotive che caratterizzano questa transizione tragica e opaca si realizzano su un registro di istantaneità, irrazionalità, violenza.
Media e Social accentuano tali processi e dinamiche, fornendo un rapporto con la realtà facilitato e semplificato – quindi fortemente consumabile e godibile – ma anche sostanzialmente ingannevole e falsificante.