Vi siete mai chiesti perché Monti continua a rifiutare gli aiuti anti-spread, così come fa il Governo Spagnolo?
È evidente che certi “aiuti” economici che possano comportare strozzinaggi con interessi da usura non vengono presi in considerazione se non come ultima spiaggia.
Così sembra proprio essere nel caso dei prestiti salva-Stati della Comunità Europea che, fra terrificanti sanzioni (per regole interne troppo facilmente sottoscritte a suo tempo dai singoli membri) e prestiti usurai per salvare Paesi “opportunamente” colpiti al cuore proprio dai “paletti” imposti dalla EU, continua a fare business sulle spalle dei cittadini europei.
Quindi il nostro Governo, e risulta strano che sia proprio io a dirlo dopo le numerose critiche a Monti che ho sottoscritto negli articoli di questo blog, nuota in “questo periglioso mare dove ogni gente anniega” (come diceva Jacopo Passavanti già nel secolo XIV).
E dunque è in questo mare “periglioso“, dove sguazzano gli squali mangia-Stati e sul quale volano basso gli avvoltoi che si nutrono della carne viva di questa Seconda Repubblica, agonizzante da oltre due anni, in cui è costretto a barcamenarsi il signor Monti col suo staff di “tecnici”.
Le difficoltà maggiori però li stanno creando gli “enormi vermi”, anch’essi presenti in queste acque agitate, che continuano a opporsi in tutti i modi, leciti e illeciti, chiari e occulti, alla riduzione dei lauti, e spesso anche indecenti, guadagni che certa casta di manager pubblici e privati riceve mensilmente dal “sistema Italia”.
Nonostante la spending review il Governatore della Banca d’Italia guadagna 750.000 euro l’anno, il doppio di quanto guadagna il suo omologo alla Bundesbank, l’indennità parlamentare lorda dei nostri deputati continua a essere euro 11.283 contro i 7.100 della Francia, i 2.813 della Spagna, gli 8.500 dei Paesi Bassi, e i 7.668 della Germania, si scoprono enormi ostacoli alla creazione di un tetto massimo per redditi o pensioni di manager e parlamentari che, oltre ai salari istituzionali continuano a percepire incontrollabili integrazioni dai numerosi incarichi mantenuti nel “privato”, ecc. ecc.
Non parliamo poi delle “liquidazioni” milionarie a dirigenti privati dopo appena qualche anno di amministrazione, anche catastrofica, nelle aziende di pertinenza, spesso nel settore del credito.
Lo stesso Ministro per la Pubblica Amministrazione e La Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, spiega che diminuire il numero dei parlamentari non è “affare” del Governo ma può operarsi in tal senso solo dietro specifica scelta del Parlamento stesso, che ovviamente si “autotutela” da decisioni per esso “contro natura”.
Insomma il signor Monti ha fatto poco per colpire “la casta“, ma occorre ammettere che esistono oggettive difficoltà per farlo.
Tutti noi ci auguriamo però che i tentativi continuino a essere incessanti, il tempo per intervenire, senza colpire ancora la popolazione (come già fatto in precedenza con tasse e pensioni), è ormai poco … che non si dica poi: << volevamo fare di più, ma poi sono arrivate le elezioni e dobbiamo passare il testimone al nuovo Governo >>, sarebbe un alibi per giustificare incapacità, o ancora peggio, collusione.
3 commenti su “Monti si barcamena fra squali, avvoltoi e vermi”
Fulvio S.
(05/10/2012 - 16:20)Grande Sergio!!
Rino P.
(09/10/2012 - 11:05)E’ tra i propri simili dunque! 😀
www.repubblica.it
(28/11/2012 - 02:53)http://www.repubblica.it...
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