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Il postino non suona neanche una volta

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Un vecchio film del 1946 (Lana Turner e John Garfield), poi riproposto in una nuova versione del 1981 (Jessica Lange e Jack Nicholson), si intitolava “Il postino suona sempre due volte“.  Sembra fatto apposta, ma da un po’ di tempo ogni segnalazione dei nostri lettori (vedi “Uccelli” di Hitchcock) ci ispira collegamenti con vecchi prodotti della cinematografia mondiale.

Questa volta è il caso di Calogero Sabatino che ci scrive a proposito di una questione legata alla consegna di certa posta che potrebbe intitolarsi, parafrasando i citati film, “Il postino non suona neanche una volta“.

A Palermo sono in molti a lamentare un grave disservizio postale che costringe gli utenti, nonostante siano presenti nel proprio domicilio alla prima visita del postino, a doversi recare presso gli uffici per ritirare raccomandate, con gli ovvi disagi che comportano perdite di tempo, inutili spostamenti, code agli sportelli e talvolta la necessità di dover perdere magari un giorno di ferie.

Ma ecco cosa ci scrive il nostro lettore:

<< Oggi 18 giugno ho trovato nella cassetta delle lettere un invito al ritiro di una cartella.

Il Messo B o PO (illeggibile)915 ha dichiarato di aver tentato la notifica alle ore 13,30 quando io, mia moglie e mio figlio eravamo seduti a tavola per il pranzo.

Posso assicurare che il videocitofono è funzionante ed è installato nello stesso soggiorno pranzo.

Questo persona, meglio chiamarlo emerito imbroglione, continuerà a delinquere e sono sicuro che nessuno prenderà provvedimenti.

Domani tenterò di parlare con il responsabile del Consorzio, ma mi diranno che non c’è o se c’è è impegnato e non può rispondere. >>

Questo fenomeno è in fase di crescita, chissà se qualche “furbone” ha fatto da “apripista” un po’ di tempo fa e oggi “insegna” ai colleghi come risparmiare tempo nelle consegne, accollandone i disagi agli ignari utenti delle missive, il cui ritiro va sottoscritto dai legittimi destinatari (raccomandate, notifiche ecc.)

Cominciamo col dire che già in molti casi queste notifiche costituiscono veri e propri furti alla cittadinanza (vedi articolo ” Il business delle notifiche – piccoli cannibali crescono” pubblicato in questo blog il 30 novembre 2011) trattandosi di banali moduli di pagamento, proprio come quelli della corrente elettrica, della Tosap, del gas, del telefono, del canone RAI ecc, che però vengono trattati alla stregua di atti giudiziari con tanto di notifica da sottoscrivere in prima persona all’atto della consegna.

Stiamo parlando della famosa tassa sul ritiro dei rifiuti solidi urbani (la ex TARSU, che fra poco sarà sostituita da un altro “cannibale“, ancor più assetato di denaro pubblico e di spese di notifica, denominata TARES) alla quale sembrerebbe ricondursi la lamentela del signor Sabatino. Il business sta proprio negli intermediari che “dovrebbero” notificare il “pezzo di carta” (più civilmente inviabile con posta ordinaria … ma allora dove starebbe il guadagno aggiuntivo che i creativi del magna-magna si sono inventati?).

A tutto questo aggiungiamo l’indolenza, la mala fede, la miserabile furbizia, la scorrettezza ecc. ecc. di alcuni operatori (si tratta spesso di impiegati di società appositamente incaricate di queste consegne, appunto gli “intermediari” di cui sopra, e non di postini veri e propri) ai quali scoccia citofonare e perdere tempo con la gente per far sottoscrivere le ricevute delle notifiche, si limitano così a inserire direttamente nella cassetta della posta, e senza tentare neanche una volta di citofonare, un avviso con qualche scarabocchio che costringerà il malcapitato, destinatario di un insulso modulo, a doversi trascinare presso i locali prescelti per poterlo ritirare, magari aspettandosi tutt’altra cosa dopo la lettura dell’oscuro avviso trovato nella cassetta postale.

E dire che la pseudo-notifica di quel pezzo di carta, poi ritirata a mano in ufficio, costerà comunque diversi euro all’utente, perché le relative spese (che si spartiranno le società di riscossione dei tributi e le loro subappaltate per le notifiche) sono già addebitate sui famosi moduli….qualunque sia la modalità effettivamente operata nella consegna.

Ricordiamo per concludere, ma segnalando che questo ulteriore problema non è affatto da sottovalutare, che spesso i contribuenti, destinatari degli infami avvisi, sono molto avanti con l’età e, nonostante siano presenti al momento della consegna proprio perché tanto anziani da non uscire quasi mai, dovranno affrontare comunque grandi disagi per il ritiro del maledetto modulo di pagamento solo perché un deficiente qualsiasi ha stabilito di non volersi attardare più di tanto davanti la casa di un destinatario della posta.

Consigliamo al signor Sabatino di tentare in ogni caso di rivolgere le sue rimostranze a quel “Consorzio” che ha citato nella sua lettera, da parte nostra invieremo questo articolo ai seguenti destinatari e soprattutto … “bussando” più volte ai rispettivi “portoni”:

Adusbef

– Adiconsum

– Programma televisivo “Report” (RAI 3)

– Programma televisivo “Striscia la Notizia” (CANALE 5)

– Comune di Palermo

– Signor Sindaco del Comune di Palermo

Autore dell'articolo: admin

1 commento su “Il postino non suona neanche una volta

    Santokenonsuda

    (21/06/2013 - 18:42)

    Poverini ‘sti postini! Sono…..timidi

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