La politica in Italia è quello che è, ma le carenze, le superficialità e le incapacità non sono solo prerogative dei politici, anche il settore giudiziario non scherza in proposito. Prendiamo a esempio due disgrazie avvenute entrambe in Liguria in meno di un anno.
Una è la tragedia della “Torre dei Piloti” avvenuta nel porto di Genova nel maggio del 2013, l’altra, che per fortuna non ha causato vittime, è di pochi giorni fa ad Andora, dove una frana ha fatto scivolare un terrazzino verso la sottostante linea ferroviaria Genova-Ventimiglia con il conseguente deragliamento dell’Intercity.
Ebbene, mentre la Procura di Savona, nel caso della recente frana, ha indagato per disastro colposo, il progettista del terrazzo, il Geometra Roberto Salta, nulla di tutto questo è stato fatto per la Torre dei Piloti dove, peraltro, si sono contate ben 7 vittime.
Come mai agli inquirenti è subito venuto in mente di sottoporre a inchiesta il progettista del terrazzino mentre, a suo tempo, nessuno ha pensato di inquisire chi ha progettato una costruzione proprio sulla punta di un molo del porto di Genova?
Noi stessi avevamo segnalato con un nostro articolo il 15/5/2013 (cliccare qui per leggere l’articolo) i forti dubbi in proposito, manifestando anche che eventuali indagini nell’occasione andavano fatte sia sulla sicurezza del progetto, sia sulla congruenza dei materiali, sia sulle funzioni pubbliche che ne hanno approvato la realizzazione.
La Procura di Genova, almeno ufficialmente, ha deciso di indagare solo sulle possibili colpe (pare tuttavia che nell’evento sia intervenuto soprattutto un guasto alle macchine) del Capitano della nave che ha urtato il molo. Quindi lo sbriciolamento immediato dei materiali di costruzione al primo impatto, la posizione ad alto rischio della torre su un pontile portuale notevolmente trafficato, le autorizzazioni, chiaramente avventate, da parte delle autorità competenti che hanno permesso la realizzazione della Torre dei Piloti in quel punto assurdo, sembrano proprio non aver minimamente interessato gli inquirenti e la Procura di pertinenza.
Nella speranza che quest’ultima sia solo una posizione ufficiale, e che in realtà, fuori dalla luce dei riflettori dei media, a Genova si stia indagando a 360 gradi soprattutto per il rispetto delle povere vittime, e come d’altra parte sta facendo la Procura di Savona per il “caso Andora” dove fortunatamente non è morto nessuno, vogliamo manifestare pubblicamente, per concludere, il dubbio che in questi casi “sorge spontaneo” nelle menti “populiste” e “complottiste” di coloro che stanno al di là degli schermi televisivi e delle pagine dei giornali (cioè di tutta la gente comune): ma che a Genova ci sia dietro qualcuno che deve essere coperto a tutti i costi, mentre ad Andora no?
Quando le indagini, subito dopo un evento, puntano solo verso un’unica direzione, appare quasi un’ovvietà che si stia cercando di insabbiare qualcosa (vedi anche “Tragedia del DC9 di Ustica”).