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E’ ufficiale: il potere dà alla testa

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Una celebre osservazione “populistica” (e pertanto più che plausibile, corretta e intuitivamente valida fino all’ovvietà) è diventata un’oggettività scientificamente comprovata.

Il potere dà alla testa“, ora è una certezza.

Con una ricerca condotta da psicologi della Stanford Graduate School of Business, della  London Business School e della Northwestern University, pubblicata sulla rivista “Psychological Science“, organo ufficiale della Association for Psychological Science, è stato formalizzato che: “Chi detiene il potere tende a convincersi di avere un controllo sugli esiti degli eventi che va ben oltre il proprio reale ambito di possibilità”.

In parole più semplici: chi “ritiene” di possedere un “potere”, anche se si tratta di facoltà elementare di poco conto in ambito sociale e di scarsa influenza sugli esiti degli eventi connessi, tende a convincersi di essere un “padreterno”. Più importante risulta effettivamente il proprio “potere” maggiormente attecchisce il suo stato di esaltazione e di distacco dal resto dell’umanità.

Noi di “Striscia la Protesta” ce ne eravamo occupati già nel marzo del 2010 con un articolo fra il serio e il faceto intitolato “Più si sale più vengono le vertigini” (cliccare qui per leggerlo).

Certo che oggi, dopo 5 anni, non sembra sia cambiato nulla, se non gli ambiti nei quali questa gravissima sindrome si manifesta. Prima infatti sembrava rientrare solo nella sfera politica e amministrativa, oggi purtroppo, con lo scandalo “Vatileaks” scoppiato nuovamente nella Città del Vaticano grazie all’attività rinnovatrice di Papa Francesco, nei settori di massima propagazione di questa sorta di “virus” è rientrato perfino l’ambiente religioso ai più alti livelli.

Prima erano sostanzialmente quasi tutti gli uomini e le donne con incarichi politici a vantare sui loro simili “l’importanza del potere”, con i più boriosi (e diciamo pure ridicoli) atteggiamenti da supereroi nei confronti della “informe plebaglia”: auto blu blindate stile James Bond, elicotteri o jet sempre a disposizione, cene “eleganti” (come le chiama tutt’ora berlusconi) con squillo d’alto bordo (rinnominate “escort” per queste occasioni) e chef stellati, possibilità di “vendere” la loro firma con mazzette e doni di tutti i generi che poi finiscono con l’incrementare ancora di più questo potere e il diabolico orgasmo raggiunto nel possederlo.
Sempre sulle spalle del popolo e dei soldi dei contribuenti, si aggiunsero in seguito anche gli amministratori pubblici, poi quelli privati, infine perfino i più bassi livelli della carriera di impiegato statale o comunale. Per un semplice usciere, per esempio, è “potere” (e non ineducazione o inciviltà) anche la possibilità di maltrattare il pubblico che fa anticamera nei corridoi in attesa di essere ricevuto da qualche funzionario con “poteri” superiori.

Purtroppo in questi giorni si è scoperto, anche se ne eravamo già segretamente convinti in tanti, che la “sindrome da potere” si manifesta anche nel clero. Cardinali e vescovi in elicottero a girovagare qua e là con i soldi che Francesco avrebbe voluto destinare a ben altre finalità, “qualcuno” si è comprato e arredato lussuosamente un enorme attico nella capitale, qualche altro si è dato alla bella vita notturna …. insomma è stato demolito “l’assioma di Andreotti”: “il potere logora chi non ce l’ha”; alla luce delle ultime scoperte scientifiche e degli eventi di ordinaria degenerazione della nostra società, risulta esattamente il contrario: il potere fa ammalare, logorare, esaltare e andare fuori di testa chi ce l’ha, tutti gli altri sono immuni da questa piaga mentale del XXI secolo.

Vi riportiamo un breve stralcio del nostro vecchio articolo del 22 marzo 2010, purtroppo sempre di grande attualità.

<< Non appena qualcuno viene fatto salire su un gradino più in alto o su un ripiano qualunque, anche un semplice sgabello, al poverino inizia a girare la testa ed inizia a perdere il controllo della realtà che lo circonda.
Il malcapitato tende a stravedere; gli sembra di trovarsi in una sorta di aristocratico empireo al di sopra di tutto e di tutti. Incomincia ad avere visioni mistiche e surreali: vede intere schiere di Santi che lo acclamano, Giove con una gran pacca sulle spalle gli consegna un bel cartoccio di fulmini da poter scaraventare sulla testa di chiunque si trovi giù in basso a bighellonare. Apollo lo chiama affettuosamente “Fratello!” e gli dona una bella fetta del suo fascino.
Mercurio (il dio dei ladri), reso altissimo dalla febbre che divora intanto il poveruomo, gli concede gran parte del denaro che in precedenza ha razziato a piene mani fra quella plebaglia che a mala pena si intravede li su dall’Olimpo.
Insomma le allucinazioni si impadroniscono del misero encefalo dello sventurato che dal suo punto di vista si ritiene il padrone assoluto dell’intero pianeta, mentre dal di fuori appare solo strafatto di cocaina.
Basta quel semplice scalino in più degli altri che scatta un’alterazione biochimica nel cervello umano chiamata “onnipotite”, il cui sintomo principale è una sorta di delirio irrefrenabile detto appunto “delirio di onnipotenza”.
La ghiandola “poteresi” inizia a produrre una neurotossina appiccicosa denominata “oracomandoionina”  che invade il cervello del malato fino a farlo sembrare quasi intelligente.
A quel punto il poveretto sale sul trono, che talvolta è semplicemente un cesso, ed inizia a pontificare senza alcun ritegno.>>

Il potere fa male, molto male. La contaminazione invade totalmente l’encefalo con gravissime ripercussioni nella sfera comportamentale.

Attenzione dunque: << Qual è la terapia? Sul mercato esiste un farmaco che agisce da calmante: il “vafanculum”, che preso per via elettorale, prima e dopo il voto, deprime fortemente la boria nel malato, operando come agente immunitario di deficienza acquisita.>>

Autore dell'articolo: admin

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