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Attenti alle falsità della rete

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Purtroppo la confusione regna sovrana!

Tutto quello che ci arriva dalla rete dalle zone di guerra è frutto del caos informativo e informatico che è molto difficile analizzare.

In questo video, per esempio, viene citata la Francia nel titolo in basso, mentre l’altro titolo inserito in alto all’interno dello stesso filmato parla di “bombardamento russo”. Non sono mai certe le fonti e presentare un evento invertendone i protagonisti diventa purtroppo molto agevole.

In questo caso, al di la della vera matrice dell’atto di guerra, è certo che il video non è del 16/11, perché i bombardamenti russi sono iniziati prima e pertanto il video non è inedito. Chi lo ha pubblicato probabilmente ha utilizzato il video di qualcun altro “presentandolo” diversamente.

A questo punto potremmo anche ipotizzare scenari completamente diversi e supporre che le immagini si riferiscano a un evento ancora più vecchio, per esempio ad un raid israeliano su Gaza o comunque in territorio palestinese.

Ma la cosa più emblematica è risultata la modifica effettuata “al volo” da chi ha pubblicato il video su YouTube. Questo articolo infatti è la replica di uno scambio di commenti su un post di Facebook; nel momento in cui ho sollevato l’osservazione sull’ambiguità dei due titoli nello stesso filmato, l’autore è corso a modificare il testo sovrimpresso sul video eliminando la parola “russo”. Ecco infatti lo stesso fotogramma, pubblicato in alto su quest’articolo, subito dopo la correzione:

Stiamo dunque molto attenti “all’informazione fai da te”.  Specialmente i giovanissimi sono tentati dalla possibilità di “farsi conoscere” sul web “manipolando” materiale informativo, con la grande facilità che hanno acquisito di sfruttare la tecnologia e l’enorme quantità di materiale messo a disposizione dai social network.

Per generare reazioni emotive nell’opinione pubblica tutto “fa brodo”, l’unica cosa certa è il dolore che viene propagato a piene mani su questa nostra umanità martoriata dalla follia.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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